bio-net s.r.l.
Biomasse e Nuove Tecnologie
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IPRP - Integrated Pyrolysis Regenerated Plant
La termovalorizzazione di biomasse e rifiuti su piccola
taglia (<500kW) determina alcuni vantaggi notevoli
rispetto agli impianti tradizionali su media e grande
taglia:
•
Basso impatto locale, sia ambientale che sociale;
•
Basso impatto ambientale per il trasporto del
combustibile;
•
Buone opportunità di re-impiego del calore di
risulta;
•
Iter autorizzativi semplificati;
•
Possibile autonomia energetica per piccoli centri.
TECNOLOGIA IPRP
La tecnologia IPRP (Integrated Pyrolysis Regenerated
Plant) è costituita da un pirolizzatore a tamburo rotante,
dove la biomassa si degrada, ad elevata temperatura ed
in assenza di ossigeno, producendo un gas combustibile
(syngas) con un potere calorifico pari circa alla metà di
quello del metano, un solido combustibile (char) di
caratteristiche energetiche simili alla lignite, e un residuo
oleoso-catramoso (tar), anche esso con un interessante
contenuto energetico. Il syngas alimenta un gruppo
elettrogeno, a turbina a gas o motore alternativo, per la
produzione di energia elettrica, i cui fumi di scarico sono
utilizzati per fornire calore al pirolizzatore e sostenere il
processo. La combustione del char e/o del tar può fornire
ulteriore energia al pirolizzatore e ad un’eventuale linea di
teleriscaldamento o di produzione di pellet. Il lavaggio ad
umido consente di rendere il syngas grezzo in uscita dal
pirolizzatore adatto ad essere utilizzato nel gruppo
elettrogeno, mentre un sistema di trattamento rende i
fumi in uscita dall’impianto rispondenti alla normativa
vigente. La tecnologia IPRP è scalabile con facilità, in
funzione dei motori disponibili commercialmente, dalla
taglia minima dei 100 kW fino alle decine di MegaWatt,
taglia questa già conveniente per realizzare un ciclo
combinato gas-vapore.
L’IMPIANTO PILOTA
Un impianto pilota-dimostrativo IPRP, alimentato a
biomasse, con micro-turbina a gas di potenza
elettrica pari a 80kW è in esercizio a Terni, presso la
locale sede dell'Università degli Studi di Perugia.
L’impianto è stato cofinanziato dalla Regione Umbria,
con i fondi dedicati al conseguimento delle finalità
stabilite dal Protocollo di Kyoto, ed è stato realizzato
dal Dipartimento di Ingegneria Industriale
dell'Università degli Studi di Perugia nell’ambito di
una collaborazione con una società di ingegneria ed
un istituto di ricerca locali. L’impianto è a disposizione
della bio-net per prove di funzionamento con
biomasse di diversa provenienza.